Organizziamoci!

8 milioni di italiani non arrivano alla fine del mese.

I nostri salari sono i più bassi d'Europa. 5 milioni di lavoratori sono precari, 3 milioni non hanno diritti alle pensioni, ai permissi per malattia e alle ferie. Il 25% dei pensionati (4 milioni) riceve meno di €500 al mese.

Il governo Prodi è stato eletto promettendo una rottura con l'incubo berlusconiano. Il suo programma prevedeva il "superamento" della legge Maroni - il cosiddetto "scalone" - che da gennaio del 2008 avrebbe aumentato di un tratto l'età pensionabile da 57 a 60 anni. Si proponeva anche di superare la legge 30 sulla precarietà che rende impossibile per tante persone progettare il futuro ed avere una vita stabile.

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Invece, cosa ha fatto il governo? Ha introdotto il protocollo sul Welfare che cambia poco o niente . È vero che sulle pensioni va ben oltre la legge Maroni. Tuttavia, lo fa in modo negativo, rimpiazzando lo scalone con gli "scalini" che dal 2013 faranno salire fino a 62 anni l'età minima per l'età pensionabile. Come può dire il governo che ciò rappresenta un miglioramento? È come dire che noi dovremmo essere contenti di morire a causa delle pugnalate invece che da un fucile! E purtroppo, l'alzamento dell'età pensionabile finirebbe per ammazzare parecchi lavoratori.

Addirittura lo stesso Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Confindustria, ha confermato che la precarietà continuerà come sempre. Non si fermerà lo sfruttamento dei precari per arricchire i soci privilegiati del ‘club’ di Montezemolo. Nel 1974, il 70% della ricchezza prodotta in Italia è stato destinato al lavoro. Nel 2005, la sua proporzione è scesa al 48%. Lo stesso anno i profitti dei 36 principali gruppi industriali del Paese hanno aumentato il 71%! E nonostante ciò, Montezemolo ha la faccia tosta di piangere e richiedere che il governo tagli le spese sociali e sborsi il "tesoretto" per ridurre le tasse delle imprese.

In ogni occasione, questo governo si è dimostrato il miglior amico dei padroni e l'assalitore dei lavoratori. È un governo che esorta alla " tolleranza zero" nei confonti dei lavavetri e degli accattoni mentre ignora la speculazione selvaggia dei finanzieri e lo sciacallaggio giornaliero degli straricchi che rendono l'Italia un paese con uno dei tassi di disuguaglianza più alti in Europa.

Nella finanziaria dell'anno scorso il governo ha tagliato le spese riguardante i servizi pubblici mentre ha regalato ai padroni €5 miliardi grazie alla riduzione del cuneo fiscale.

Quest'anno il governo torna a ricompensarli, tagliando le tasse alle imprese. Il protocollo sul Welfare inoltre li premia con l'abolizione delle tasse sugli straordinari . Il governo spende €5 milioni ogni giorno per mantenere le truppe in Afghanistan mentre gli italiani più poveri devono campare con quattro soldi.

Sia che sia Berlusconi o che sia Prodi la politica non cambia. Il nuovo Partito democratico punta sul sindaco di Roma, Walter Veltroni, per migliorare la sua fortuna. Lui dice che rappresenterà tutti gli italiani e che le classi non esistono più. Il suo programma però è il programma di Montezemolo che colpirebbe i lavoratori e avvantaggerebbe i capitalisti. Vuole ridurre sempre più la spesa pubblica e privatizzare il "patrimonio" dello Stato.

In questo momento l'economia italiana è in una leggera crescita. Tuttavia, la crisi dei mutui ‘subprime’ negli Stati uniti ha già cagionato un calo delle previsioni economiche a livello mondiale e un aumento della probabilità di una recessione americana. L'Italia non schiverebbe tale crisi; anzi, siccome la crescita è ben sotto la media europea, l’economia italiana sarebbe anche più fortemente colpita. I padroni durante un ‘boom’ economico assalgono le pensioni, le buste paga e i diritti dei lavoratori per far crescere i loro profitti: conseguentemente durante una crisi economica l'assedio sarà fra i più feroci.

Purtroppo, noi lavoratori, noi giovani e noi poveri non abbiamo organizzazioni forti che rappresentano i nostri interessi. I leader dei sindacati confederali hanno fatto il tifo per il Protocollo, mettendo il bavaglio a chi si opponeva. Così ha vinto il ‘si’. Nelle grandi imprese però, soprattutto quelle metalmeccaniche, il disagio dei lavoratori ha provocato la bocciatura. Ciò dimostra la necessità di organizzarci per trasformare i sindacati ed eleggere una direzione che sia in grado di riflettere i reclami dei suoi membri invece dei bisogni del padronato.

Non abbiamo neanche un partito politico che rappresenta i nostri interessi. I dirigenti dei partiti della "sinistra radicale", incluso Rifondazione comunista, continuano a sostenere la politica anti-operaio di questo governo. Un vero partito dei lavoratori avrebbe organizzato una campagna di massa nei posti di lavoro contro il Protocollo. Invece, si sono limitati a organizzare questa manifestazione per condizionare il governo più di una settimana dopo i risultati! Questo governo, però, si è dimostrato chiaramente sordo alle rivendicazioni della classe lavoratrice, ascolta solo il padronato. Non si può scendere in piazza contro la politica del governo su lavoro e pensioni il sabato e poi votare a favore in Parlamento lunedì!

Il ‘V-Day’ di Beppe Grillo ha rivelato la rabbia della gente comune nei confronti della classe politica e ha evidenziato la rottura con coloro che si dicono "rappresentanti’ ma non ci rappresentano più. Eppure, bisogna andare oltre la raccolta delle firme e le proteste nelle piazze. ‘Sfanculare’ i politici corrotti, condannati, che rappresentano solo i propri interessi, non vuol dire respingere la politica stessa. Bisogna organizzarci per costruire un partito politico in grado di lottare per la classe lavoratrice e i giovani cosi come Berlusconi, Prodi e gli altri agiscono a favore degli interessi dei ricchi e della classe dirigente.

La "Cosa rossa", il nuovo soggetto politico proposto dai leader di Rifondazione comunista e dagli altri partiti della "sinistra radicale" non sarà capace di riempire questo vuoto politico. Nasce della debolezza e dell’opportunismo politici, della necessità di rimanere nel governo, costi quel che costi.

Per costruire un nuovo partito politico di massa bisogna rompere nettamente con questo governo e la sua politica neo-liberista. La costruzione di un tal partito si effettuerebbe tramite le lotte di ogni giorno contro gli attacchi nei posti di lavoro, nelle comunità, nelle università e nelle scuole, coinvolgendo non solo attivisti politici ma anche tutti colori che si sentono delusi dalla politica attuale.

Questo dovrebbe essere il messaggio della manifestazione del 20 ottobre a Roma - contro la precarietà, l'aumento dell’età pensionabile, i tagli ai servizi pubblici, le privatizzazioni, la guerra e gli attacchi ai diritti civili! Ma anche contro questo governo e per la costruzione di una alternativa anti-capitalista di massa con un programma che comprenda una trasformazione fondamentale di questo sistema ingiusto e disuguale.

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